Ecco un aneddoto curioso ed interessante
Dalle pagine Web realizzate da Gianfranco Bo per il sito Base Cinque (HOME - BASE Cinque - Appunti di Matematica
ricreativa), leggiamo questo aneddoto spassoso, semplicemente geniale nella sua
elaborazione. Ci fa riflettere su come docenti e studenti siano spesso condizionati
da aspetti di pregiudizio e di supponenza nella relazione docente-discente, anche se,
in questo caso almeno, il professore assegna il giusto voto allo studente.
- Il problema del barometro
- Sembra che questo aneddoto sia stato raccontato per la prima volta da
Ernest Rutherford
- (Traduzione sintetica)
- Tempo fa ricevetti una chiamata da un collega. Aveva intenzione di dare zero a
uno studente per una sua risposta ad un problema di fisica, mentre lo studente pretendeva
il massimo dei voti per aver dato la risposta esatta. Il professore e lo studente
concordarono di rivolgersi a me come arbitro imparziale. Io lessi la domanda
assegnata all'esame: "Mostrare in che modo è possibile determinare l'altezza di un
grattacielo con l'aiuto di un barometro." Lo studente aveva risposto: "Porta il
barometro in cima all'edificio, legalo ad una lunga corda, calalo fino alla strada, fai un
segno, tiralo su e misura la lunghezza della corda. La lunghezza della corda è uguale
all'altezza del grattacielo."
- Lo studente aveva risolto il problema completamente e correttamente. Ma
assegnargli il massimo dei voti avrebbe potuto certificargli competenze non effettivamente
confermate dalla sua risposta.
- Io suggerii di dare allo studente un'altra possibilità. Gli concessi sei minuti
per per rispondere alla stessa domanda con l'avvertenza di dimostrare le sue conoscenze di
fisica. Dopo cinque minuti non aveva scritto nulla. Gli chiesi se voleva ritirarsi ma egli
disse che aveva molte risposte a questo problema; stava scegliendo quella migliore. Mi
scusai per averlo interrotto e gli dissi di procedere.
- Nel minuto successivo scrisse la seguente risposta: "Porta il barometro in
cima all'edificio e lascialo cadere al suolo. Misura il tempo di caduta con un cronometro.
Quindi, usando la formula h=0.5*a*t^2 calcola l'altezza dell'edificio. A questo punto
chiesi al mio collega se lo studente poteva ritirarsi. Lo concesse e gli diede il massimo
voto.
- Lasciando l'ufficio del mio collega chiesi allo studente quali erano le altre
risposte che conosceva.
- Egli disse: "Ci sono molti modi per misurare l'altezza di un grattacielo
con l'aiuto di un barometro. Ad esempio puoi misurare la lunghezza del barometro, la sua
ombra e l'ombra del grattacielo in un giorno di sole e quindi, con una semplice
proporzione, calcolare l'altezza dell'edificio.
- "Bene," dissi "e le altre risposte?"
- "Sì," rispose " c'è un metodo molto elementare: partendo dal
piano terreno sali le scale e traccia dei segni sui muri utilizzando il barometro come
unità di misura di lunghezza. Alla fine conta i segni e avrai l'altezza dell'edificio in
unità-barometro."
- "Un metodo molto diretto."
- "Naturalmente. Se vuoi un metodo più sofisticato, puoi legare il barometro
ad un filo ed usarlo come pendolo per misurare il valore di g (gravità) al livello della
strada e in cima all'edificio. Conoscendo la differenza di gravità è possibile calcolare
l'altezza dell'edificio.
- Similmente puoi andare in cima all'edificio, legare il barometro ad una lunga
corda, calarlo fino al livello della strada e farlo oscillare come un pendolo. Misurando
il periodo, si può calcolare la lunghezza della corda, cioè l'altezza dell'edificio.
- Infine, ci sono molti altri metodi per risolvere il problema. Forse il migliore
è quello di prendere il barometro e bussare alla porta del direttore. Quando apre gli
dici così: Signor direttore, questo è un bellissimo barometro. Se mi dice l'altezza
dell'edificio glielo regalo."
- A questo punto chiesi allo studente se veramente NON conosceva la risposta
convenzionale a questa domanda. Egli ammise che la conosceva ma che non ne poteva più di
una scuola e di professori che tentavano di insegnargli a pensare.
- Lo studente era Niels Bohr, fisico danese, premio Nobel per la Fisica nel 1922.
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